"Fantasie visionarie" Casimiro Piccolo e Carin Grudda in mostra a Taormina
In mostra al teatro antico di Taormina dal 2 Aprile al 30 Novembre 2015. Per la prima volta, gli acquerelli di Casimiro Piccolo, in vibrante dialogo con le sculture bronzee di Carin Grudda, una delle più famose artiste contemporanee tedesche.

E’ stata inaugurata giovedì 2 Aprile, nel suggestivo sito del Parco antistante il Museo delle Epigrafi, all’interno del Teatro greco di Taormina, la mostra ,"Fantasie visionarie"su Casimiro Piccolo e Carin Grudda,due artisti legati dall’amore profondo per la creatività fanciullesca, dove visione onirica e opera d’arte si incontrano dando vita ad un sentire profondo, evocativo di luoghi magici, di realtà misteriose e incontri eloquenti. La mostra è stata organizzata dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella e da Il Cigno GG Edizioni, insieme alla Regione Siciliana – Dipartimento dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana e al Parco Archeologico di Naxos, con la partecipazione della Provincia Regionale di Messina, il Comune di Taormina, il Comune di Capo d’Orlando e il GAL Nebrodi Plus.
All’ inaugurazione sono intervenuti il Presidente della Fondazione Piccolo, Giuseppe Benedetto, Lorenzo Zichichi, Maria Costanza Lentini (Direttrice del Parco Archeologico di Naxos), l’Assessore Regionale ai Beni Culturali e Identità Siciliana, Antonio Purpura, l’Assessore Regionale al Turismo, Cleo Li Calzi, il Sindaco di Capo d’Orlando, Enzo Sindoni, il Sindaco di Taormina Eligio Giardina, Lea Mattarella e Silvia Mazza le curatrici dell’esposizione, l’una per la parte su Casimiro, l’altra per quella su Carin.
Una scelta, quella di installare la mostra al Teatro di Taormina, dettata dalla bellezza dei luoghi, ma anche dal valore artistico delle opere. L’allestimento, curato dall’ associazione Il Cigno GG Edizioni, consta di dodici acquarelli esposti in apposite bacheche termiche all’interno del Museo, otto riproduzioni degli acquerelli ingrandite e collocate nel parco esterno e dodici sculture, disposte anch’esse all’esterno, secondo una logica rigorosa che segna il legame artistico tra Casimiro Piccolo e Carin Grudda. Altre opere resteranno, visitabili, nella loro sede di Villa Piccolo a Capo d’Orlando (SS 113, Km 109), dove è stato installato un grande cane in bronzo di Carin Grudda, simbolo del dialogo tra i due artisti.
Casimiro Piccolo, che ha dipinto trentacinque acquerelli, conosceva bene il pubblico internazionale, anche e soprattutto, grazie agli incontri culturali ai quali partecipava il fratello Lucio. Il suo è un mondo abitato da folletti, elfi e streghe che vivono i luoghi del misterico, del sogno, il centro dell’apparente contraddizione tra rigore e fantasia, tra spirito e materia, gioco infinito. A questo mondo appartiene anche l’arte di Carin Grudda, pittrice internazionale che interpreta, con tecniche assolutamente diverse rispetto a quello utilizzate da Casimiro, lo Spirito dell’infante capace di entrare in contatto con l’essenzialità delle cose.
“ La prima volta – afferma l’artista – che sono andata a Villa Piccolo; lì ho sentito fortemente il filo invisibile che lega la mia arte a quella di Casimiro: la capacità di entrare in comunicazione con una dimensione altra a partire dall’ascolto di sé.”
Da questo si comprende lo Spirito della sua arte. Le sue tecniche scultoree si servono dell’essenzialità della linea dando vita ad una scomposizione di forme quasi dadaista, una contemporaneità che non tradisce, tuttavia, l’intenzionalità pura che fa dell’arte. Nessuna regola, se non quella dello Spirito che plasma la forma attraverso le mani di un essente qual è l’artista che si fa messaggero privilegiato.
C’è un particolare che parla più di ogni altra cosa del legame tra i due artisti," le fragole ". Casimiro Piccolo realizza un acquerello intitolato “l’elfo delle fragole”, reinterpretato da Carin come omaggio al pittore scomparso, in forma scultorea.
“Tra tutti gli acquerelli- continua Carin- notai subito quello in cui è ritratto un elfo con le fragole. Ho immaginato un bambino che mangia le fragole, spensierato, gioioso. E’ l’essenziale, forza elementare che ispira bellezza. E’ così è il modo con cui produco le mie opere; chiudo gli occhi per entrare in contatto con il mio sentire, e poi è la mano che mi guida. E’ un ritorno alla leggerezza infantile, pura emozione ”.
In effetti le sculture di Grudda sembrano uscite da un luogo abitato da strane creature, così come i misteriosi personaggi di Casimiro Piccolo, e un luogo, la Villa di Capo D’Orlando che suggella il passaggio dal reale al mitico, dall’ordinario allo straordinario ed extra – ordinario.
Casimiro Piccolo è un acquarellista, lei è una scultrice, però entrambi attingono alla produzione europea e ne fanno un loro linguaggio particolare, uno, Casimiro Piccolo, mischiando con il Mediterraneo la cultura degli elfi, degli gnomi, degli spiritelli, l’altra attingendo alla modernità europea.
Rosangela Coci
