Luna visionaria

1965-2015 cinqauant'ant'anni di attività letteraria per Giovanni Torres La Torre, da " Il Gioco si Corregge " a "Luna Visionaria". Un carriera fatta di romanzi e libri di poesia, di ceramiche, quadri,disegni, litografie....

 Luna Visionaria recentissima pubblicazione,  è una  silloge di  poesie dedicate al grande poeta spagnolo Federico Garcia Lorca: Canto per Federico Garcia Lorca è il sottotitolo- protagonista la Luna e protagonista Laura delle Ninfe, ma protagonisti anche i poeti più amati da Giovanni Torres La Torre: Dino Campana, con il quale La Torre inizia la sua silloge: " Per quali misteriose gallerie/da inquiete lontananze/ giunge la voce di Dino Campana....", Federico Garcia Lorca, e le citazioni di Ezra Paund, André Breton, Charles Bodeleire. Luna Visionaria che vede da lassù quanto succede sulla terra, quanto succede sulla Sicilia, la sua Sicilia. La luna, il satellite che ha dato ispirazione a tanti poeti, protagonista assoluta della letteratura e della poesia, e ovviamente il pensiero vola a Leopardi e alla sua Luna. Alla luna di Otello, alla luna del pirandelliano Batà, alla luna che gioca a nascondersi e a riapparire puntuale dall'inizio del mondo e che sempre influenza le azioni umane. Sembrerebbe il giuoco lezioso di un ennesimo inno al nostro  satellite ed invece, la luna è quasi la coscienza umana che da lassù vede e giudica, ama e odia, canta piange.  Ha ben individuato questi temi Stefano Lanuzza nella sua prefazione: "Luna che legge…” “Inquieta, a piedi nudi / si avventura una luna di cera / e nelle ombre delle porte / bussa cercando riparo ” scrive Giovanni Torres La Torre in Luna visionaria: “Luna visionaria / di Miguel de Cervantes / […] / Luna nelle notti delle civette / […] / Luna dei nidi nascosti tra le chiome dei boschi / […] / luna dell’umanità dolente. / Tragica luna nelle chiese delle preghiere / […] / Luna dello sconforto / ai cancelli delle fabbriche / […] / Spalancata al dolore oh luna desolata / […] / Oh luna luna del rimpianto / […] / Luna che legge storie di antichissime scritture / […] / luna calante nel respiro che si perde a capo chino./ […] / Luna delle favole delle madri […] / luna dei naviganti e dei ladri notturni/ […] / luna che piange […] / luna dolente e solitaria / […] /Luna della passione […] / luna delle lontananze..." Luna che inveisce contro chi sta distruggendo questa nostra terra : "Maledette le vostre mani/che hanno incendiato le colline della vita/gli orizzonti lontani e i paesaggi della bellezza/....Siate maledetti a nome di bambini che nasceranno/degli uccelli del prugno e delle felci/... (Maledetti pag. 24) ma vi è anche la lirica, ornata dal suono delle parole e dalle melodies di Olivier Messiaen: "quale voce poteva rispondere/al brusio del bosco/ se nessuna era estranea alle Mélodies di Olivier  Messiaen/e ove capitando, smarritasi/anche Laura delle Ninfe/gorgheggiava la sua parte/a chiome alte nel cielo/e poi lentamente svaniva?/cantilene giungevano/dall'antica filanda/e da acque nascoste nei canneti...." 

 “Tempo di poesia che non deve morire , un’opera in strenua tensione attivistica con un pizzico di raffrenata, spagnolesca magniloquenza, quella dell’autore" scrive ancora Stefano Lanuzza nella sua prefazione e Franco Ingrillì nella sua prolusione sostiene che "Luna visionaria è l'opera migliore di Giovanni Torres La Torre". Ovviamente ci auguriamo che ne vengano altre di queste opere migliori. Personalmente leggendo, seppur ad una prima affrettata lettura, Luna Visionaria è la "Poesia" di Giovanni Torres La Torre, dove la favola si mescola con la realtà, espressa a volte con parole che riecheggiano le tonalità barocche ma che ci riportano sempre alla durezza ed alla essenzialità della musica contemporanea, non per niente Mélodies; una silloge da leggere e da introitare nella coscienza culturale di chi ancora oggi si accosta alla poesia con la dovuta riverenza cercando in essa un conforto al proprio sapere ed una spinta alla propria continua esistenza.

Giuseppe Ciccia