Halloween non è la nostra festa

Identità. Radici. tradizioni. Parole usate a vanvera senza i fatti. Beh, stavolta i fatti ci sono. 18 istituti scolastici che scelgono di schierarsi contro una festa solo mercantile, nata per riempire le pance di un mercato globale.

In difesa delle tradizioni siciliane. Halloween non è la nostra festa.


Identità è una parola che spesso viene gettata in giro, come chicchi di mangime in un pollaio. Poi, dopo averla sprecata, tutto resta come prima, forse perché le parole non possono viaggiare da sole, generalmente, devono avere  accanto una definizione del loro significato. Identità, dicevamo. “Nell’era della globalizzazione, il ricordo delle proprie origini e delle tradizioni popolari è di primaria importanza per poter mantenere una propria identità. Corrisponde ad una sete di cultura delle diversità, ad  un forte desiderio di custodire le proprie differenze, perché soltanto chi ama le proprie tradizioni ed ha forti radici può aprirsi agli altri con consapevolezza di sè”.

Ecco, se questi sono i colori che dai alla parola identità,e accanto ci metti il coraggio di un gesto, beh. Allora tutto davvero prende un senso e un valore. Le parole sono di Leon Zingales, dirigente dell’istituto commerciale di Gioiosa Marea. Parole coraggiose, che a nome dell’identità hanno il coraggio di andare contro un mercato che ormai è pieno di zucche di plastica, cappelli da strega e americanerie assortite. Identità, spesso e ovunque, è stata parola di coraggio. Ecco, coraggio, quello dei 18 istituti scolastici che si sono schierati per la difesa di una memoria locale. Perché è giusto che anche i giovani globalizzati sappiano quanto è bello il percorso particolare da cui vengono. E conoscendolo, sentondolo proprio, mgari anche sentano la voglia e l’orgoglio di difenderlo.