La "Notte dei Desideri" tra astronomia e magia

Tra tradizioni, astronomia e storia, tutti con gli occhi rivolti al cielo, per cogliere le piogge di meteore che sfrecciano nella volta stellare. In fin dei conti, la notte delle stelle cadenti non è una notte come tante…è una notte speciale, la "notte dei desideri" alla quale bambini, giovani e meno giovani affidano da tempi immemorabili i loro sogni, desideri, speranze, confidando nella magia che tutto può e tutto fa avverare. Il cielo, casa di galassie e di mondi a noi sconosciuti, soprattutto nelle sere più buie e disabitate dalle luci artificiali che provengono dalla città, ci permette di pensare, riflettere, tornare al passato, innamorarsi....

E’ uno degli eventi naturali più attesi ed ogni anno la notte di San Lorenzo, ravviva la magia del cosmo. Le stelle cadenti hanno da sempre suscitato emozioni ed ispirato leggende: si dice che se si esprime un desiderio vedendo la stella che traccia una scia nel cielo scuro della notte, questo si avvererà....

 L’appuntamento magico che ci offre il cielo, è la pioggia meteorica delle Perseidi, più nota come “le lacrime di San Lorenzo”.  Le Perseidi sono lo sciame di meteore più conosciuto, perché  visibili nella stagione estiva e normalmente conosciute come stelle cadenti. Quest’anno il massimo dell’attività delle “Lacrime di San Lorenzo”, in ricordo del santo martirizzato il 10 agosto del 258, è previsto nelle notti tra il  12 e il 13 agosto.
Sebbene il nome comune faccia riferimento a delle stelle, quello che avviene in realtà è che uno sciame meteorico, ovvero un insieme di piccoli frammenti di roccia, chiamati  meteoriti, entra nell’atmosfera terrestre. Questi frammenti si infiammano nel passaggio ad alta velocità all’interno dell’atmosfera, bruciando prima di poter raggiungere il suolo e regalandoci lo spettacolo luminoso che conosciamo Il fenomeno  avviene quando la Terra, lungo la sua orbita, incrocia una scia di detriti lasciata da una cometa. Poiché le comete presenti nel sistema solare hanno anch’esse un orbita attorno al Sole, anche se molto più larga di quella terrestre, molti di questi sciami meteoritici sono periodici, cioè  avvengono in determinati periodi dell’anno, quando la Terra si trova in una certa posizione lungo l’orbita.

Il fenomeno delle Perseidi è generato dall’attraversamento da parte della Terra, dell’orbita della cometa 109P/Swift-Tuttle. nota anche come 1862 III. Ogni anno quando la Terra passa vicino all’orbita della cometa Swift-Tuttle, piccoli frammenti della dimensione del granello di sabbia,  entrano nella  atmosfera terrestre e si incendiano lasciando nel cielo la scia luminosa, che osserviamo.
Queste scie luminose, che chiamiamo stelle cadenti e che iniziamo a osservare nella notte di San Lorenzo, le Perseidi sono chiamate così perché sembrano irradiate dalla costellazione di Perseo. Sono uno dei tanti sciami meteorici, che la Terra attraversa ogni anno, ad agosto, incontrandoli mentre percorre la propria orbita intorno al Sole.
Il nome di “Perseidi”,  è  determinato dalla posizione del radiante, il punto sulla volta celeste dal quale sembrano provenire le meteore, situato appena al di sopra della costellazione del Perseo. E se l’apparizione di una stella cadente è oggi associata ad un sentimento di stupore e sono davvero pochi coloro che si sottraggono alla tentazione di esprimere un desiderio, nell’antichità, invece, l’apparizione di meteore, comete e altri fenomeni passeggeri che sembravano alterare l’immutabilità del cielo, erano considerate segni infausti. Il cielo sembrava piangere lacrime di fuoco, ad esempio, in occasione di crisi di governo, battaglie o assedi, coincidenti con sciami meteorici ricorrenti e questa superstizione si è tramandata, in varie forme, nei secoli. Ad esempio, tra ottobre e novembre del 902 d.C., stando a quanto ci riferiscono le antiche cronache, l’invasione di Sicilia e Calabria da parte dei Saraceni e le stragi successive furono seguite da un abbondante pianto divino. Oggi è certo che si trattò di una fittissima pioggia di stelle cadenti dello sciame delle Leonidi, visibile ogni anno a novembre.

 Ma chi era San Lorenzo e qual è il legame tra questo Santo e la pioggia di stelle cadenti?

Lorenzo nacque a Osca (Huesca), città della Spagna, nella prima metà del III secolo. Venuto a Roma, centro della cristianità, si distinse per la sua pietà, carità verso i poveri e l’integrità di costumi. Grazie alle sue doti, Papa Sisto II lo nominò Diacono della Chiesa, dovendo egli sovrintendere all’amministrazione dei beni, accettare le offerte e custodirle, provvedere ai bisognosi, agli orfani e alle vedove. Per queste mansioni, Lorenzo fu uno dei personaggi più noti della prima cristianità di Roma ed uno dei martiri più venerati, tanto che la sua memoria fu ricordata da molte chiese e cappelle costruite in suo onore nel corso dei secoli. Lorenzo fu catturato dai soldati dell’Imperatore Valeriano il 6 agosto del 258 nelle catacombe di San Callisto ,assieme al Papa Sisto II ed altri diaconi. Mentre il Pontefice e gli altri diaconi subirono subito il martirio, Lorenzo fu risparmiato per farsi consegnare i tesori della chiesa. Si narra che all’Imperatore Valeriano, che gli imponeva la consegna dei tesori della Chiesa, Lorenzo abbia portato davanti dei poveri ed ammalati, esclamando: “Ecco i tesori della chiesa”. In seguito Lorenzo fu dato in custodia al centurione Ippolito, che lo rinchiuse in un sotterraneo del suo palazzo, dove si trovava imprigionato anche un certo Lucillo, cieco.
 Lorenzo confortò il compagno di prigionia, lo catechizzò alla dottrina di Cristo e, servendosi di una polla d’acqua che sgorgava dal suolo, lo battezzò. Dopo il Battesimo, Lucillo riebbe la vista. Il centurione Ippolito visitava spesso i suoi carcerati e, avendo constatato il fatto prodigioso, colpito dalla serenità, dalla mansuetudine dei prigionieri e illuminato dalla grazia di Dio, si fece cristiano, ricevendo il battesimo da Lorenzo. In seguito Ippolito, riconosciuto cristiano, fu legato alla coda di cavalli e fatto trascinare per sassi e rovi fino alla morte. Lorenzo venne arso vivo sulla graticola, in un luogo poco lontano dalla prigione ed il suo corpo portato al Campo Verano, nelle catacombe di Santa Ciriaca. Il Martirio di San Lorenzo è datato dal martirologio romano il 10 agosto del 258 d.C. A ricordare questi avvenimenti furono erette, ad esempio a Roma, tre chiese: San Lorenzo in Fonte (luogo della prigionia), San Lorenzo in Panisperna (luogo del martirio) e San Lorenzo al Verano (luogo della sua sepoltura).


Questa notte, dunque, è dedicata al martirio di San Lorenzo, e le "stelle cadenti" rappresentano le lacrime versate dal Santo durante il suo supplizio, lacrime che vagherebbero eternamente nei cieli, e scenderebbero sulla terra solo in questo giorno; oppure, le "stelle cadenti" ricordano i carboni ardenti su cui il Santo, secondo la leggenda, fu martirizzato (su una graticola, il suo emblema).

 In ogni caso, la tradizione di questa notte ha creato un’atmosfera ricca di speranza: si crede infatti che si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di san Lorenzo, e il rituale più diffuso prevede che a ogni stella cadente si esprima un desiderio.

Felice " Notte dei Desideri" a tutti!


Rosangela Coci