Salame di Sant'Angelo di Brolo

Dal colore rosso rubino, dolce e fragrante al palato, questo è cio che nasce da un'antica lavorazione contadina a Sant'Angelo di Brolo nel cuore dei monti Nebrodi

Nell'antico borgo di Sant'Angelo di Brolo si produce sin dall'epoca arabo-normanna il tipico Salame a pasta grossa, che ha ricevuto dall'Unione Europea il marchio d'origine I.G.P. (Indicazione Geografica Tipica), soprattutto per il suo caratteristico legame con l'ambiente.

Fu la contessa Adelasia, moglie del Conte Ruggero il Normanno, ad introdurre nuove usanze nel territorio, tra cui la produzione del salame, in contrapposizione agli usi degli arabi la cui religione musulmana vietava il consumo di carne di maiale.
 
Autentico capolavoro della civiltà contadina, il salame S. Angelo è molto apprezato in tutto il mondo per la sua particolare bontà, frutto del sapiente lavoro dei produttori artigiani, delle particolari condizioni climatiche, dell' umidità e ventosità che facilitano la stagionatura dell'insaccato.  Ma anche nella qualità dei suini, allevati con prodotti genuini come ghiande, fave e crusca.

Viene ottenuto con un impasto di carni di prima scelta di coscia, lombata, costata e pancetta. Vengono infatti scartate le parti meno nobili quali il guanciale, il collo, gli arti ed il lardo. Le carni sono tagliate a striscia e ridotte a pezzettini mediante il caratteristico taglio "a punta di coltello".

Il Salame di Sant'Angelo si ottiene utilizzando esclusivamente le carni fresche dei suini di razze selezionate tra animali puri o derivati da incroci con popolazioni suine autoctone tra le quali il Nero dei Nebrodi; le budella dei suini sono utilizzate anche per insaccare il prodotto. Di consistenza tenera, al taglio il Salame si presenta compatto ed omogeneo, con il grasso e la parte magra ben legati. Il colore rosso rubino delle parti magre si unisce al colore bianco del grasso. Il profumo è delicato e caratteristico, mentre al palato si presenta leggermente speziato, con un'aroma fragante.

Il salame, prodotto in diverse pezzature (cularino, sottocularino, sacco, fellata), viene monitorato, da una struttura di controllo, nelle diverse fasi del processo produttivo per garantire la tracciabilità dello stesso. La produzione comincia con il ricevimento della materia prima, che poi viene scotennata, sezionata, disossata e mondata. La materia prima viene triturata con l'antico metodo a "punta di coltello" , fino ad ottenere dei cubetti. Si passa poi alla "consa" che avviene in una madia di legno utilizzando sale grosso e pepe nero macinato. Segue la miscelazione a mano per favorire l'omogenea distribuzione dei componenti.

Si prepara quindi il budello di maiale legato con spago che, rivoltato su se stesso, viene infine riempito. Si passa alla fase di asciugatura e stagionatura del prodotto, che dipende dal tipo di pezzatura, nel microclima idoneo della vallata di Sant'Angelo di Brolo, essendo le correnti d'aria, la temperatura e il grado di umidità piuttosto invariate nel corso dell'anno.

Il periodo della stagionatura viene curato con grande attenzione. In base al tipo di budello utilizzato la durata può variare da 20 ai 100 giorni. Il microclima delle vallate santangiolesi fa il resto, influenzando positivamente la flora microbica ed i processi biochimici e conferendo al salame le sue tipiche e inimitabili caratteristiche.