Ficarra festeggia Maria SS Annunziata
Il centro nebroideo si prepara a festeggiare domani Maria SS Annunziata, Patrona e Regina di Ficarra...

I preparativi ai festeggiamenti hanno preso il via già da qualche giorno, con la collocazione della statua della Madonna del Gagini sull’artistica "Vara" settecentesca. Un’operazione delicata che richiede l’intervanto di molti uomini. La statua, con opportuni accorgimenti e caratteristici movimenti rotatori viene collocata sulla vara che trova sistemazione al centro della Chiesa per la celebrazione della novena. In queste nove sere, dal 15 al 23 marzo, di preghiere e canti, ogni ficarrese porta la sua devozione alla “Gran Signura Maria ”. Particolare è la recita dello “Stellario” che nelle sue strofe raccoglie i principali momenti della vita e dei privilegi di Maria, ma anche i vari passi della devozione dei ficarresi alla Vergine. La sera del 24 marzo, si celebrano i primi Vespri della solennità dell’Annunciazione del Signore, il clima è già di festa. La fine dei vespri viene salutata dallo sparo dei giochi d’artificio di fronte al Santuario, che colorano il cielo ormai buio.
La mattina del 25 marzo si rinnova il pellegrinaggio di tanti ficarresi che vivendo nei paesi vicini raggiungono Ficarra per incontrarsi con la “ Mamma celeste ” che li attende e li accoglie sotto il suo manto azzurro. Fino a mezzogiorno si susseguono le celebrazioni della Messa nel Santuario, infatti, dopo la Messa delle 11.00 ci si prepara per la processione. Gli uomini, scalzi, si impongono la vara sulle spalle, mentre l’arciprete e i fedeli, inginocchiati al centro della Chiesa, al grido possente dei portatori “Evviva … evviva a Gran Signura Maria ” ha inizio la processione che condurrà la Vergine “in gloria, per le vecchie strade di quel vecchio e caro suo borgo ”. Ogni processione è per il ficarrese, ma anche per chi viene a vederla, un momento magico dal profondo significato che il poeta Mancuso così descriveva: “È questa l’ora che la Madonna passa in gloria sulla folla e tiene misericordiosamente disteso il suo manto dove raccoglie le miserie e le colpe degli uomini, facendone tante stelle d’oro trapunte sulla seta azzurra ”. Il 25 marzo la processione è aperta da due grandi rami di alloro, che alla fine della processione vengono divisi in piccoli ramoscelli ai devoti che numerosissimi seguono la processione, molti dei quali scalzi, manifestando in questo modo la propria devozione alla Madonna. Il corteo è aperto da due ali di ragazzi, segue la confraternita dell’Addolorata e il Gruppo di Preghiera “San Pio da Pietrelcina” facilmente riconoscibili dai loro stendardi. Nei secoli passati erano numerose le confraternite che partecipavano alla processione, oggi purtroppo è rimasta solo quella dell’Addolorata. L’arciprete precede la vara, immediatamente seguita nell’ordine dalle autorità, dalla banda musicale e dietro la folla dei fedeli, alcuni scalzi "i piduna ", in segno di devozione. La vara percorre un itinerario ben preciso: il corteo si snoda tra vicoli talmente stretti che spesso la vara vi passa a stento. Sui volti dei portatori si possono scorgere i segni della fatica che danno un’idea del pesante fardello che grava sulle loro spalle; nonostante ciò gli uomini si contendono i fortunati istanti “sutta a vara ” su cui troneggia la Madonna. Capita spesso di vedere anche dei genitori che poggiano sulla vara i loro bambini, affidando così i figli alla protezione della Vergine dal manto azzurro. Dopo aver fatto il giro per le vie del paese, la processione si avvia nuovamente verso il Santuario, dove ancora una volta al grido di “Evviva a Gran Signura Maria ” il simulacro della Vergine viene riposto nella sua cappella, da dove continuerà a vegliare sui suoi figli vicini e lontani e dove sarà sempre disponibile per accogliere e ascoltare le suppliche di chi a Lei si rivolge.
Di seguito la locandina con il programma dei festeggiamenti.
