In migliaia in corteo a Sant'Agata per dire "No alla Mafia"

“Alziamo le nostre voci, noi siamo con Antoci”, “Noi la mafia non la vogliamo!”

Questo il grido dei numerosi giovani presenti alla manifestazione di solidarietà al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, insieme a lui in prima fila i sindaci del comprensorio, uniti contro le prepotenze e l'illegalità.

Il nutrito corteo, composto da giovani, rappresentanti di associasioni, rappresentanti politici e delle Forze dell'Arma, tutti insieme hanno sfilato per le vie di Sant'Agata sino a giungere nel piazzale antistante il Castello Gallego, qui ha preso la parola Fabio Venezia, sindaco di Troina nel mirino degli armentisti mafiosi per avere preteso di operare rispettando le leggi e gli interessi della comunità che  amministra, ha ribadito che il vile attentato è un attacco al territorio e al suo futuro e che l’obiettivo di chi vi svolge attività di lucrativa è di impedirne lo sviluppo. 
Con la manifestazione di oggi, continua il sindaco, la lotta per la legalità passa dagli individui al territorio, ai giovani, agli operatori onesti.
Tano Grasso, storico leader antirachet dei Nebrodi, ricorda che la forza per sconfiggere l’illegalità, il malaffare e le mafie, si trova mettendo insieme lo stato nelle sue articolazioni e i cittadini. La partita in gioco non è solo quella di assicurare alla giustizia gli attentatori, ma è soprattutto lo sviluppo del territorio del Parco che è il nostro futuro, il nostro oro.
“Tortorici è qui contro la mafia”, grida un giovane dalla piazza, che solidarizza con lui con un applauso. Infatti è necessario distinguere i “mafiosi tortoriciani “ dalla civile comunità oricense presente alla manifestazione con il gonfalone del comune. I giovani denunciano che “nell’ultimo ventennio Tortorici è stato soffocato dalla pesante etichetta di “paese mafioso” che ha portato la comunità ad essere isolata e denigrata. Il difficile riscatto della comunità - prosegue il comunicato diffuso dai giovani - è stato reso possibile dall’eccellente lavoro svolto dalle forze dell’ordine che ha consentito ai cittadini onesti di reagire e di rialzare la testa”.
Interviene il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, che solidarizzando con la famiglia Antoci e con tutte le vittime dei mafiosi asserisce che la partita per la legalità che si gioca sui Nebrodi è la partita della Sicilia.  Chiude la manifestazione il presidente Antoci affermando che questa terra ha bisogno di normalità e non di eroi e che il suo operato è quello di aver fatto cose normali e per questo la mafia si è trovata come un pugile all’angolo di un ring e vistasi persa ha sparato. Ma accanto a me c’era lo Stato – prosegue Antoci – con i miei angeli custodi e l’ispettore Manganaro. Lo stato quando si organizza, vince! Da questa piazza parte un messaggio di solidarietà e sviluppo che sconfigge lupara e molotov."

 Anna Maria Fogliani