Nicosia: Capitolo regionale dei Francescani di Sicilia
Si è svolto il 2 giugno scorso, a Nicosia il capitolo regionale dei Francescani di Sicilia, in concomitanza con il III centenario della nascita di San Felice da Nicosia e dal decimo anniversario della santificazione e dell’Anno della vita consacrata.

Richiamati dal fascino della semplicità e della umiltà di San Felice, alla luce del suo messaggio, i Francescani di Sicilia hanno voluto riflettere sulla loro vocazione e missione nel mondo di oggi, nel contesto delle nostre Chiese di Sicilia e della società siciliana. “Nel programma della giornata- come ha spiegato il segretario regionale del Movimento Francescano, Pietro Calogero La Monica- si è voluto sottolineare la gioia di stare insieme, secondo lo stile francescano della fraternità e della minorità, per favorire sempre più cammini di comunione. Anche questa occasione potrà essere motivo per conoscerci meglio e sognare insieme come incarnare meglio l’evangelico carisma francescano in Sicilia nel nostro tempo”.
La giornata si è conclusa con la celebrazione Eucaristica e con il saluto di monsignor Salvatore Muratore, vescovo di Nicosia, con l’animazione liturgica del coro della Cattedrale di Nicosia. Numerosi i pellegrini giunti per l’occasione da varie parti della Sicilia e dai paesi limitrofi. Caloroso il saluto del neo sindaco di Nicosia, Luigi Bonelli grande oriundo capitino che assieme a tutto il comune di Nicosia e le varie Associazioni presenti nel territorio, il Movimento per la Difesa dei Territori (MDT) e Pastorale Turismo Diocesi Nicosia con i frati Cappuccini di Nicosia hanno reso fattibile tale imponente e superba manifestazione.
Filippo Giacomo Amoruso al Secolo San Felice nasce il 5 novembre 1715 a Nicosia e muore il 31 maggio 1787 in fama di santità.. Giovanissimo calzolaio con abile maestria riprende il lavoro del padre originario di Capizzi di cui rimase orfano un mese prima della nascita. Con vari tentativi cerca di entrare a far parte del convento dei frati cappuccini di Nicosia, più volte rifiutato per l’affollamento dei conventi e per le sue umili condizioni di uomo povero e analfabeta, finalmente all’età di 28 anni fu accolto nel convento di Mistretta per gli anni del noviziato per poi ritornare a Nicosia.
Fu un frate di cerca e per questo peregrinava continuamente nel territorio per la questua quotidiana con la sua bisaccia sempre alle spalle. Da Cerami, Capizzi, Gangi, Mistretta, Tusa, Castel di Lucio e Pettineo, Motta D’Affermo e la vicina Sperlinga al suo passaggio incontrava tante miserie e povertà ed elargiva Grazie e miracoli da Dio per la sua fede innocente e semplice come quella di un bambino. E’ proprio questa sua fanciullezza del cuore il segreto della sua santità, la sua piena fiducia in Dio in ogni circostanza.. che ben esprimeva con il suo continuo anelito del cuore: “Sia per l’Amor di Dio..” l’unica frase che si ricordi di lui. Fu molto spesso contrastato, oltraggiato, deriso, preso in giro, ogni giorno dentro e fuori le mura del convento., ma questa condizione ha sopportato con gioia ogni persecuzione ed incomprensione obbedendo a Dio e agli uomini. Un umile e grande santo siciliano beatificato nel 1888 e canonizzato nel 2005 da Papa Benedetto XVI.
Dopo la messa la processione della Statua di San Felice ha chiuso il capitolo regionale dei Francescani di Sicilia.
Francesco Sarra Minichello