A Villa Piccolo "Oltre il Labirinto" di Melo Freni

Giovedì 18 agosto, alle 18,30 a Villa Piccolo a Capo d'Orlando si presenta "Oltre il labirinto" di Melo Freni. Ne parleranno insieme all'Autore, Aurelio Pes e Alberto Samonà. L'incontro è promosso dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella

È un crescendo la produzione poetica di Melo Freni. Un crescendo di attenzione e di approfondimento sulle condizioni di un vivere che richiede all’uomo la massima vigilanza per non lasciarsi trascinare nel baratro dell’assuefazione o, peggio, dell’indifferenza. Con mente attenta e integrità di cuore, il poeta registra e, dove necesario, si oppone: questo è il concetto che ha della poesia, della letteratura in generale: farsi testimone del tempo col privilegio di una libertà che si proponga come oggetto di riferimento. Poesia civile, dunque, come individuò già all’inizio Leonardo Sciascia introducendo l’emblematica raccolta “Il senso delle cose”. Era, allora, il senso di cose apparentemente siciliane, di storia e di attualtà, ma l’impatto sotteso era quello di un mondo del quale l’isola rappresentava la metafora. Il libro, infatti, viaggiò a lungo per altri paesi e continenti. “C’è un lungo discorso da fare”, scriveva Sciascia e Freni ha continuato a farlo esattamente per ben cinquant’anni, poesia dopo poesia, volume dopo volume, fino a quest’ultimo, piuttosto conclusivo, che ulteriormente approfondisce e chiude il cerchio, riprendendo anche versi dell’inizio. Come per dire che in mezzo secolo di vita l’impegno della poesia non si è potuto mai allentare. Ma in Freni non si è allentata neppure la dimensione del sogno e di un’ancestrale, benefica nostalgia delle “cose” care, sicchè l’uscita dal labirinto dovrebbe rappresentare la riconquista di tanto bene perduto.

Melo Freni
Siciliano residente a Roma, Melo Freni ha sempre mantenuto un intenso rapporto sentimentale e culturale con la terra d’origine. Dopo diversi anni di attività forense, a ventisette anni ha optato per il giornalismo, entrando in RAI per selezione, dove è rimasto per 35 anni, cronista culturale del TG1 e quindi redattore capo di quelle rubriche culturali. Deve a questa sua professione l’acquisizione di esperienze raccolte in giro per il mondo, a contatto e fruendo di scrittori, archeologi ed artisti la storia culturale del secondo 1900. Poeta e narratore, con ben 11 romanzi che sono stati oggetto di ben otto tesi di laurea presso università italiane e straniere. Dal teatro ha assorbito quella grande passione che lo ha visto impegnato in ben 42 regìe, dal Festival dei due Mondi di Spoleto agli spettacoli classici di Siracusa, dalla Versiliana al Living Theatre di New York, ha diretto la sezione prosa al Festival di Taormina e così via. Una biografia intensa, fatta esclusivamente di impegno, con lo sguardo rivolto sempre agli altri, al mondo che attende, e sempre con umiltà, senza ombra di protagonismo.