Festa di Sant'antonio da Padova a Capizzi

Si sono svolti dal 31 al 3 settembre i festeggiamenti in onore a Sant’Antonio da Padova nell’Aurea città di Capizzi.

 Oltre alle varie manifestazioni con i cavalli, serata di ballo e divertimento, benedizione del pane e formaggio, la festa ha avuto il momento clou giorno uno notte in occasione del pellegrinaggio alla località “ Cannedda ”. Tra la notte dell’ 1 e del 2 settembre si svolge, ogni anno, un pellegrinaggio di penitenza a piedi o a cavallo che consente il perpetuarsi di un rito religioso, che si tramanda da secoli.

 La tradizione infatti vuole che sant’Antonio da Padova, per evitare il naufragio approda in Sicilia: proprio qua nella dorsale dei Nebrodi,  abbia sostato una notte intera in un luogo chiamato “u chianu a Cannedda” prima di proseguire verso Patti e Milazzo. Proprio qui dai francescani del luogo apprende che S. Francesco aveva convocato per la successiva Pentecoste un Capitolo Generale dei frati ad Assisi e nella primavera del 1221. Si mette in cammino verso l’Umbria dove conosce Francesco nel famoso “Capitolo delle Stuoie”. Numerosi sono i fedeli che a piedi scalzi o a cavallo intraprendono il lungo viaggio di 4 ore, attraverso i suggestivi boschi dei Nebrodi. Dopo la celebrazione Eucaristica e dopo la benedizione del pane e dell’alloro, i vari gruppi di fedeli si ristorano dalle fatiche del viaggio e banchettano in allegria. Di pomeriggio vi è il rientro in paese con la sfilata di muli e cavalli, adornati a festa con foglie di alloro. Una santa messa molto partecipata e sentita, un “ ‘Antrata Addauro” molto composta ed educata, con una processione del Santo ineguagliabile. Il Santo dei Miracoli ha benedetto e percorso le principali vie del paese con la bellissima Statua settecentesca della Madonna delle Grazie con la processione formata da numerosi fedeli, oriundi capitini, turisti e pellegrini venuti apposta per l’occasione per la festosa e indimenticabile festa.


Francesco Sarra