I tre giorni del Signore

Tra arte e culto religioso a Mistretta

Il triduo della Settimana Santa è iniziato giovedì sera a Mistretta con la Messa in Cena Domini  nelle tre parrocchie mistrettesi:  Santa Caterina ,San Nicola e Chiesa Madre, Santa Lucia. Il Cristo è stato posto nel sepolcro, i famosi sabburchi , derivati dall' antica Grecia, i Giardini di Adone.Venerdì la processione delle Varette, preziosi fercoli processionali con statue del 600. In particolare, il Cristo morto statua dei fratelli Li Volsi, (gli stessi autori del Cristo di San Marcio D'Alunzio) il Cristo alla Colonna, anonimo del 700, la Caduta anonimo del 600, l'Addolorata statua di Noè Marullo, artista amastrataino degli inizi del 900, il Cristo Patiens , anonimo del 600.

La processione prende avvio dal piazzale della antichissima chiesa di San Giovanni,dove le statue si riuniscono e poi si snoda lenta lungo un percorso processionale che rispecchia la tradizione, con le statue portate a spalla dai confrati che le custodiscono . La processione  si inserisce ovviamente nelle numerose processioni sacre del Venerdì Santo che si svolgono in Sicilia, da Trapani a San Cataldo , a San Fratello ecc. Religione, folklore, credenze popolari e fede si uniscono, ma tutte alla'insegna della venerazione di simili capolavori. A Mistretta le varette sono accompagnate dal canto del Lamento di Maria ai piedi della Croce.
La notte del sabato abbiamo la cerimonia della resurrezione:la benedizione del fuoco, dell'acqua, del cero pasquale: momenti intensi nei riti pasquali e comuni a tutte le chiese cattoliche del mondo. A Mistretta la resurrezione è rappresentata dalla "caruta ru tuluni ", un telo di 80 mq che pende davanti all'Altare Maggiore e che al canto del Gloria cade scoprendo la statua del Cristo Risorto. Anche qui il sacro si unisce all'arte perché la statua del Cristo Risorto originariamente posta sull'altare maggiore è una statua del fratelli Gagini, adesso più prosaicamente è sostituita da una piccola riproduzione di poco valore artistico, ma c'è il progetto di riportare la statua del Gagini al suo originario sito appunto l'Altare Maggiore. Tre giorni intensi per la fede e nei momenti liberi un tuffo nel passato tra le bellezze del centro storico amastratino.  


Giuseppe Ciccia