La festa di San Sebastiano a Mistretta
San Sebastiano compatrono con Santa Lucia della Città di Mistretta si festeggia due volte l'anno. Come in molti altri paesi della Sicilia, si ha la festa tradizionale del 20 gennaio, mentre la festa d'estate cade il 18 agosto.

A Mistretta le processioni seguono sempre lo stesso percorso devozionale. San Sebastiano in estate segue un doppio percorso e questa ha una sua giustificazione storica. San Sebastiano è Santo contro la peste, malattia che in epoca greca era rappresentata dai fulmini di Giove, in quella cristiana le frecce hanno ancora il significato del martirio contro la pestilenza. Sebastiano dal greco Sabastos , il venerabile attrae su di se la maledizione della malattia e salva gli uomini dalla pestilenza. Nel panegirico cristiano, Sebastiano, giovane centurione romano di origine milanese (mediolanum dice sant'Ambnrogio) di madre milanese e da padre narbonense, predicò il Vangelo sotto l'impero di Diocleziano e per questo venne sottoposto una prima volta al martirio delle frecce, ma dopo essere stato salvato e curato dalla patrizia Irene, venne flagellato a morte e seppellito cristianamente nelle catacombe che a Roma portano il suo nome. Il percorso processionale per le antiche vie del centro mistrettese si giustifica con il passaggio del Santo tra i lazzaretti, che allora erano fuori le mura, dove erano ricoverati i malati di peste intercedendo per la guarigione della povera gente. A Mistretta la splendida Vara opera della prima decade del 1600 costruita dai fratelli Li Volsi, famosi intagliatori e scultori del legno viene portata in spalla da oltre 60 portanti ('mpunitura)per le vie cittadine. La statua del Santo che è ospitata nel fercolo antico è opera dello scultore amastratino Noè Marullo (1908) e sostituisce la originaria statua della seconda metà del 400 oggi ospitata nella "Chiesa Madre". Alla processione assiste sempre una folla immensa, si calcola che dalle 15000 alle 20000 persone seguano l'evento, alcuni disseminati lungo il percorso, altri davanti o dietro alla "Varetta" ed la "Vara".
La Varetta è un fercolo costruito appositamente nella prima metà dell'800, in cima ospita le reliquie del Santo in un reliquario d'argento sorretto da due putti e porta in processione i ceri votivi, alla "Varetta" segue la "Vara" poco distante. infine, la processione si conclude con la classica "corsa " e a "vutata" cioè l'inversione della spalla per riportare il Santo in Chiesa, mentre nella piazza prospiciente la chiesa della Trinità (per i mistrettesi "a San Vicienzu", San Vincenzo), si ha la "girata o firriata" cioè un giro su se stessa per riprendere la corsa verso il percorso tradizionale. Descrivere a parole la processione è molto riduttivo, si deve assistere ad un evento processionale che è unico nel suo genere, carico di suggestioni ed emozioni, che attirano fedeli e semplici spettatori da ogni parte della Sicilia. Quest'anno per esempio era presente una delegazione dei portanti di San Sebastiano di Acireale, mentre l'anno scorso erano presenti i portanti di Palazzolo Acreide, città dove la devozione a San Sebastiano è grande e viene onorata con festeggiamenti ricchissimi. Molte volte sono stati presenti fedeli della vicina città di Tortorici con i quali oggi sussiste un tacito gemellaggio per la processione; di certo è che l a processione di San Sebastiano di Mistretta è una più ricche de suggestive del'intero panorama processionale della Sicilia, ma per la cittadina dei Nebrodi è l'identità di una città con il proprio Santo Protettore. Mistretta città dove la fede è ancora viva e ricca di eventi, per San Sebastiano conserva un culto particolare, fatto di passione e devozione, lunga tradizione e grande sacrificio per i portanti che portano su di loro la gloria di un Santo che ha portato su di sé la gloria e il sacrificio per la fede cristiana.
Inutile dire che la Vara pesa tantissimo, ma di sicuro è che il sacrificio è grande, la gloria tanta e la fede immensa.
Giuseppe Ciccia

