Caronia svelato il mistero dei roghi
Sembrerebbe svelato il mistero che per anni ha avvolto la frazione di Canneto di Caronia.

Nessun “mistero”, nessun “esperimento militare” o “alieno”, dunque, alla base dei roghi che, per mesi, hanno interessato quelle cinque abitazioni di Canneto, bensì la mano di un giovane 26enne del posto, arrestato stamani, e della complicità del padre Nino Pezzino, 55enne, storico portavoce della contrada presidente dell’associazione vittime dei fuochi. La Procura di Patti, su questo, non ha alcun dubbio. A sostegno dell’ordinanza firmata dal Gip Ugo Domenico Molina vi sono intercettazioni, immagini, video e fotogrammi che, secondo l’accusa, non possono non dimostrare come, alla base di ogni incendio, vi sia stata la mano dolosa del ragazzo. Le indagini coordinate dal Procuratore Capo Rosa Raffa prendono avvio lo scorso luglio quando, dopo aver analizzato i primi episodi, i militari dell’Arma della Stazione locale decisero di perimetrare quell’area con una serie di telecamere nascoste. Quasi 40 gli episodi presi in considerazione che, negli ultimi mesi, hanno letteralmente distrutto le cinque abitazioni di via del Mare, almeno 15 gli incendi che gli inquirenti contestano al giovane Giuseppe Pezzino, accusato di averli provocati con un aggeggio, probabilmente un laser jet che, però, non è mai stato trovato. Il motivo di tutta questa messa in scena sembrerebbe esclusivamente economico. I due Pezzino, padre e figlio, avrebbero messo in scena i roghi con l’unico scopo di far crescere il livello d’attenzione mediatica sui fatti e sulla zona. E questo si evince anche attraverso alcune intercettazioni telefoniche che confermerebbero la “pressione” esercitata sul Sindaco di Caronia proprio per far sì che venisse emanata un’ordinanza di sgombero delle abitazioni e, contestualmente, venisse dichiarato lo stato di emergenza. In tal modo, infatti, si sarebbero potuti ottenere indennizzi, risarcimenti, contributi di assistenza o nuove abitazioni da parte della Presidenza della Regione Siciliana – Dipartimento della Protezione Civile.
Se è stato svelato il mistero sui roghi del 2014, rimangono ancora accesi i riflettori sui roghi del 2004.Anche gli accertamenti fatti dai Vigili del Fuoco sembrano confermare la compatibilità con una spiegazione di tipo doloso, ossia di un intervento umano con il laser jet. Rimangono, però, ancora senza risposta gli incendi del 2004, anno in cui la frazione di Canneto è balzata agli onori della cronaca proprio per il mistero che si nascondeva dietro i fenomeni di autocombustione
Se è stato svelato il mistero sui roghi del 2014, rimangono ancora accesi i riflettori sui roghi del 2004.Anche gli accertamenti fatti dai Vigili del Fuoco sembrano confermare la compatibilità con una spiegazione di tipo doloso, ossia di un intervento umano con il laser jet. Rimangono, però, ancora senza risposta gli incendi del 2004, anno in cui la frazione di Canneto è balzata agli onori della cronaca proprio per il mistero che si nascondeva dietro i fenomeni di autocombustione