Anche Paris ha avuto...Naso, nulla accade per caso

Tanta emozione oggi in spiaggia a Ponte Naso , per la liberazione di Paris, uno splendido esemplare di Caretta
Caretta, salvato a largo di Lipari due mesi fa a e curato dall’Istituto Sperimentale Zooprofilattico della Sicilia.

Un’ estate intensa quella trascorsa nella spiaggia di Ponte Naso, tutto ha avuto inizio con la deposizione del 16 luglio , tanta l’attesa per il lieto evento , tristezza , rabbia e sconforto nello scoprire dopo 90 giorni che le uova non erano fecondate.
Nulla accade per caso,  circa nello stesso periodo della deposizione di Ponte Naso , Paris, uno splendido esemplare di Caretta Caretta  viene salvato da morte certa per aver ingerito della plastica, come spesso accade , scambiandola per una medusa. Trasportata  all’istituto Zooprofilattico  Sperimentale della Sicilia , viene sottoposta alle cure del caso  e riprende pian piano ad alimentarsi.
Intanto  a Ponte Naso, sono passati tanti, tantissimi giorni dalla deposizione , si richiede un controllo del nido all’Istituto Zooprofilattico, così arriva a Ponte Naso il dott. Antonio Gentile, dopo un’analisi accurata afferma che le uova purtroppo no erano state fecondate.
Un duro colpo per i volontari che giorno e notte si erano presi cura del “nido”. Nella stessa giornata in cui gli animi erano in tempesta, si presenta all’orizzonte un raggio di sole, la possibilità che un esemplare di Caretta Caretta in cura presso l’Istituto Zooprofilattico possa essere messa in libertà nella spiaggia di Ponte Naso. Si attiva  subito la macchina burocratica che in poco tempo dà per certa la liberazione di “Paris”.
Dopo “Cona” anche Paris ha avuto... Naso, e si riparte con gioia ed entusiasmo per un’altra avventura, l’organizzazione dell’evento della liberazione.
Nulla è lasciato al caso, una delegazione di volontari partecipa alla liberazione di “Serena” all’Oasi del Simeto, un’esperienza unica che ci è servita a capire cosa sarebbe accaduto da li a poco a Ponte Naso.
Paris adesso è una realtà, ma bisogna fare sensibilizzazione nelle scuole, con due giornate informative, 3 e 4 novembre , rispettivamente a Naso e Capo d’ Orlando, curate egregiamente  dai volontari e biologi marini  Oleana e Luca che con parole semplici , filmati e peluche hanno immerso i bambini nel fantastico mondo delle tartarughe marine.
Per i bambini si è pensato di ripristinare il perimetro del  nido con dei paletti e  al centro oggi è stata posta la vasca con Paris , per dare loro la possibilità di vederla  da molto vicino.

Per arricchire  l’evento e far conoscere e valorizzare  il ricco ed incantevole scenario naturalistico, Paolina , volontaria  e Guida  Ambientale Escursionistica ha accompagnato bambini e adulti in una passeggiata lungo l’ultimo tratto del Torrente Naso, dando delle accurate spiegazione sulla flora e la fauna presenti in loco.
Al termine della passeggiata giunti in spiaggia, insieme alle centinaia di persone presenti , i rappresentanti istituzionali, le associazioni, le forze dell’ordine, la Guardia Costiera, giunge il dott. Antonio Gentile che dall’Istituto Zooprofiilattico ha accompagnato Paris nella nostra spiaggia, per iniziare un nuovo ciclo della sua vita.
Paris è stata messa in libertà percorrendo il corridoio che sarebbe servito alle “piccole nate” per  raggiungere il mare, quel corridoio che sembrava ormai inutile ha ripreso vita divenendo la strada di Paris per un nuovo inizio.
Nulla accade per caso il “nido” di Ponte Naso si è intrecciato con la liberazione di Paris, tanta delusione ha generato emozione e gioia .
I volontari ci hanno creduto , ieri si sono presi cura del “nido”, oggi hanno augurato buona vita a Paris, insieme alle centinaia di persone che hanno voluto essere presenti al “nuovo inizio”di Paris.
Ricordi , emozioni, risate rimarranno indelebili, tatuate nel cuore e nella mente , nulla accade per caso, queste le pagine scritte nelle vite di noi volontari, grazie al nido e a Paris, ma se l’oggi è realtà,  è grazie alla caparbia, alla tenacia , al coraggio, all’impegno e all’ amore incondizionato che ognuno di noi volontari ha avuto per le “nostre amate tartarughe”.


Rosangela Coci