"Danni di ghiri e cimici nei noccioleti dei Nebrodi" prevenzione e soluzioni

Questo il tema trattato ieri sera nel corso del convegno svoltosi a Sinagra, presso l'hotel "La Sorgente" , promosso dalla Comunità della Nocciola dei Nebrodi.

Un tema caldo quello che è stato trattato ieri sera durante il convegno che si è svolto a Sinagra e promosso dalla Comunità della Nocciola dei Nebrodi, molti i sindaci del comprensorio e tantissimi agricoltori, stanchi della grave situazione in cui si trovano da anni, in cerca di possibili soluzioni.

Una situazione davvero grave quella in cui si trovano gli agricoltori che operano nel settore dei noccioleti, da anni hanno avuto  grosse perdite a causa dell'attacco della cimice che è causa delle nocciole vuote e che rende quelle piene amare e dei ghiri che al momento della maturazione e della raccolta fanno razzie di nocciole rendendo nullo il prodotto.

Da anni la Comunità della Nocciola e gli agricoltori si battono affinché questo problema venga risolto o perlomeno arginato, sono stati fatti dei tentativi con la messa in libertà di rapaci per contrastare i ghiri e sono stati impiegati anche dei dissuasori a ultrasuoni, ma nulla è cambiato.

Durante il convegno il presidente della Comunità della Nocciola, Enzo Ioppolo e i relatori Carmelo Murabito e il dott. Basilio Galati Sardo hanno fatto il punto sulla situazione attuale, l'intervento del dott. Ivo Bertania, presidente dell' Agri Bio Italia e Piemonte ha dato delle speranze agli agricoltori.

Il dott. Bertania ha raccontato la sua esperienza testata negli anni del "Metodo delle Ceneri" da lui brevettato, si tratta di un prodotto a base di ceneri dell'animale da combattere che devono essere omeopatizzate , la risultante deve essere diluita in acqua e dinamizzata per un'ora, il prodotto deve poi essere nebulizzato sulle piante tramite l'utilizzo di pompe. Questa potrebbe essere la soluzione per allontanare cimici e ghiri, il dott. Bertania ha raccontato la sua esperienza da agricoltore, affermando che questo metodo è già stato adottato nei noccioleti piemontesi con notevoli risultati. In sala il "metodo delle ceneri" ha destato interesse, misto a incertezza e incredulità, molte le domande poste al dott. Bertania che rispondendo a tutti in modo garbato ha proposto una prova in campo nei prossimi mesi.

Soddisfazione da parte di tutti i partecipanti che sono tornati a casa con la "speranza" di salvare il prossimo raccolto.  

Rosangela Coci