La festa della "Duminica Nuvedda"
La festa si svolge a Capizzi la domenica dopo Pasqua, ossia la Domenica In Albis della Divina Misericordia.
I capitini la chiamano festa da "Duminica Nuvedda", festa della domenica della Buona Novella.

E' una delle feste più belle della città di Capizzi. Dopo la messa solenne delle ore 11.00, avviene la processione di San Giovanni Bosco e della Madonna delle Grazie. Suggestiva è la partecipazione di tutte le sette confraternite della Città, che indossano la particolare cappa, formata da un sacco bianco, cappuccio con visiera, mantellina, cingolo e guanti. Ogni confraternita ha il suo rispettivo colore e i vari accessori: tamburo, stendardo, gagliardetto, bandiera, torce, crocefisso e bacchette. La processione termina verso le ore 14.00. E' da ricordare che alla Madonna oltre al denaro vengono appesi tutti gli ex voto in oro.
La festa della Madonna delle Grazie risale al 1648 quando Filippo IV, re di Spagna e sovrano anche della Sicilia, afflitto da continue guerre, dispose che «in tutte le città o paesi dove esistessero immagini di Maria Santissima sotto qualsiasi titolo, sia dentro che fuori l’abitato, delle più insigni per l’operazione dei miracoli e delle grazie speciali, fossero nella domenica in Albis trasportate nella Chiesa Madre per ivi aver luogo una novena a gloria della Vergine, regina della pace » Capizzi aveva particolare devozione alla Madonna delle Grazie, una bellissima tela che raffigura la Vergine che allatta, con in basso le anime Sante del Purgatorio che trovano refrigerio. Successivamente, nel 1769 venne realizzata a Roma da autore ignoto la bellissima Statua della Madonna delle Grazie, commissionata dal Barone Russo. San Giovanni Bosco venne aggiunto successivamente verso la metà del secolo scorso da un prete salesiano che stanziatosi a Capizzi portò il culto verso il Santo devotissimo alla Madonna.
Dalla Domenica della Buona Novella ossia dell’annuncio del Vangelo, si passò a Domenica in Albis depositis – Domenica in cui si depositano le veste bianche. Si trattava di un periodo di preparazione catechetica (circa tre anni), i neofiti, ricevuti i sacramenti dell’iniziazione cristiana (Battesimo, Cresima ed Eucaristia), la notte di Pasqua, indossavano una tunica bianca per otto giorni. Durante questi giorni gli stessi partecipavano alle catechesi impartite durante la celebrazione dell'Eucaristia e venivano così introdotti a fare esperienza del mistero salvifico del Risorto.
Finita l’Ottava di Pasqua, che conclude i giorni dell’unica grande celebrazione pasquale, la veste bianca veniva deposta ai piedi dell’altare.
Adesso la festa viene chiamata la festa della Divina Misericordia: venne istituita dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel 2000 per volontà di Gesù Cristo dopo l’apparizione a Santa Faustina.
Questo , infatti, deve essere un giorno di particolare adorazione del Signore in questo insondabile Mistero.
Ma non solo. E’ anche un giorno di immensa grazia per ogni uomo, ma soprattutto per chi ancora non vive in grazia di Dio,conducendo cioè un’esistenza in peccato mortale. Disse, infatti, Gesù a Santa Faustina: "Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. Quel giorno, infatti, affermò ancora Cristo, chi si accosterà alla sorgente della vita, questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene".
Accostandosi al Sacramento della Confessione entro gli otto giorni che precedono la Festa, e poi al Sacramento della Comunione nella Domenica della Misericordia, si ottiene la remissione totale delle colpe e delle pene, ovvero la remissione totale non solo delle pene temporali, (cioè delle pene meritate per i peccati da noi commessi) ma anche delle colpe stesse. Si tratta, dunque, di una grazia immensa legata, ad una Confessione ben fatta, che ci consenta cioè di ricevere degnamente il Signore Gesù nel Sacramento dell’Eucaristia.
Francesco Sarra Minichello
